Tonalità e Stonature, Chiavi e Semitoni. Spiragli Frastagliati e Contorni Indefiniti. "Nel paese della bugia, la verità è una malattia" (G. Rodari)
domenica 12 febbraio 2012
Dov'è finito Calimero?
Avevo circa 10 anni. All'epoca mio padre acquistava un settimanale, oggi fuori produzione, che si chiamava "L'Intrepido". Era un giornale particolare, per uomini, ma la mia attenzione finiva sempre sulla pagina dove si parlava di straordinari gadget. Ricordo che l'oggetto che più desideravo, tra questi, erano un paio di occhiali che permettevano di vedere al di là dei muri! Con circa 15.000 lire, spediti in busta chiusa, avrei potuto avere tra le mie mani quello che stavo desiderando.
Chiaramente, questi occhiali non potevano essere quello che reclamavano - in fondo c'era la scritta minuscola che ne smentiva il "potere" (e io non avevo 15.000 lire!), ma l'effetto di quel riquadro di giornale era ipnotico. Avevo 10 anni. Ero già un ottimo destinatario della pubblicità!
La pubblicità. Uno strumento eccezionale, ma anche una vera e propria "scienza". Già nel dopoguerra ci fu il Carosello a farla da padrone. Appuntamento fisso, dopo cena, davanti alla televisione, per assistere con tutta la famiglia ad una lunghissima carrellata di reclame, una di fila all'altra. Si narravano vere e proprie storie, che avevano come filo conduttore il prodotto da pubblicizzare. Famosissime le storie di Calimero e Carmencita.
La potenza di questi cortometraggi era quella di richiamare l'attenzione della gente e di invogliarla a provare tale detersivo o tale caffè. Ma l'effetto straordinario fu quello di cambiare le abitudini dei consumatori, che si sentivano quasi in dovere di acquistare quello che, ormai, tutti acquistavano, perché la televisione diceva che era "buono"!
Negli anni tantissime aziende decisero di sfruttare questa opportunità della TV, oltre che della stampa, tanto che, per soddisfare tutti, si dovettero ridurre i tempi per ogni spazio pubblicitario.
E qui iniziarono ad emergere veri e propri professionisti che in 30 secondi di trasmissione dovevano incantare il pubblico sfruttando ogni mezzo a disposizione.
I più bravi crearono degli slogan, stacchetti musicali o personaggi di fantasia che ricordiamo ancora oggi.
Il sistema ora è lo stesso, ma i professionisti di adesso, oltre ai veri e propri creativi, sono gli psicologi. Ogni prodotto ha la propria categoria di destinatari, e la sua promozione deve colpire il punto debole di quella categoria, con la carta stampata, la TV, la radio, l'immagine giusta, l'ambiente giusto e la musica giusta.
Un autentico bombardamento psicologico di massa, in grado di muovere ingenti somme di denaro nelle tasche dei mittenti solamente stimolando, senza alcuna minaccia o violenza.
Una potenza spropositata che purtroppo, a volte, viene sfruttata in malafede. Non faccio riferimento agli "occhiali raggi X", ovviamente (la loro natura era palese), ma a quelle realtà che ingannano i potenziali consumatori, garantendo effetti e qualità che nella realtà non trovano riscontro. Truffe. Addirittura alcune multinazionali hanno tentato (talvolta riuscendoci) di modificare lo stile di vita delle popolazioni, incentivando vertiginosamente i consumi e il regime alimentare, che per la maggior parte delle volte tende a non essere salutare e a portare addirittura alla dipendenza. Cose orrende che appannano il fascino originario del mezzo che utilizzano per i loro indegni fini, quello che è stato a sua volta pubblicizzato come "l'anima del commercio".
Considerando che ancora oggi è veramente piacevole vedere della Pubblicità creata in modo originale, a volte ironica, a volte emozionante, mi piace pensare che sia l'anima del commercio sano, non uno strumento della politica. Ma purtroppo è questa la realtà e non ci resta che godercela con gli occhi di un ragazzino, ma con la coscienza di un adulto consapevole.
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